Disposizioni in verde

Da fuori il supermarket di utensileria e bricolage sembra solo un parallelepipedo giallo con un nastro verde applicato e cubitali scritte generiche come CASA e GIARDINO e DECORAZIONE, verso la STRADA e le AUTOMOBILI, e carrelli di ferro con centratura sbagliata e rotelle che percorrono con deviazione costante la pavimentazione. Un edificio dentro cui trovare ancora una certa fiducia verso il commercio e la capacità di un singolo umano di assemblarsi una stanza intera o almeno un tavolo; clienti sicuri di cercare e sicuri di trovare quello che cercavano e molti sorrisi sugli stessi e sugli addetti, che sembravano aver ricevuto una istruzione specifica nel campo dell’illuminotecnica e delle abat-jour di plastica, con scarpe antinfortunistiche senza il rischio di infortuni. Attorno a noi giravano litri di vernice appena versata nella latta, i soffitti altissimi.

Eravamo in due davanti a centinaia di diverse cassettine di viti e minuterie, immaginando una rotazione sufficiente a farle scivolare tutte sul pavimento morbido, per poi nuotare fino alle casse in un liquido di ferro zincato senza il tempo di afferrare le pile in offerta di cui di solito mi riempio le tasche. L’organizzazione degli oggetti in corsie per categorie autoescludenti lasciavano alla nostra mente l’unica impellenza di supporre che gli interruttori si trovassero in MATERIALE ELETTRICO piuttosto che in GIARDINAGGIO, data poi la vicinanza spaziale di articoli tra di loro in relazione d’uso (lampadine-lampade-prese) l’errore poteva essere di massimo 2 corsie, e si poteva recuperare in 20 passi senza essere visti o giudicati, se non tra di noi. La luce fioca faceva sembrare gli altri clienti dei personaggi sfuggenti e non simpatici e gli addetti nelle loro tenute gialle riconoscibili e rassicuranti. Sul fondo di ogni corsia era stato posizionato un pulsante di CHIAMATA DI ASSISTENZA, ci veniva garantito un intervento immediato, per ciò che riguardasse tutto quello che riguardava il supermarket, erano tantissimi problemi risolvibili .

Stavamo giocando a puntarci delle telecamerine collegate a televisioncine stando attenti a non guardarci mai direttamente: questo esercizio aveva un certo effetto su di me, mi permetteva di pensarti come un oggetto davvero esterno e non come uno sticker incollato alla retina quando faccio certe cose o una mia estensione con un suo pensiero logico e emozioni spesso diverse dalle mie, una superficie o un volume troppo ben definito per avere dubbi. Per la prima volta il concetto di esterno e diverso non mi trasmettevano quella paura che in altre situazioni e senza telecamere mi avrebbe spinto a nascondermi tra le canne di finto bambù. La scoperta mi stava facendo sentire bene, preso dalle mille nuove dimensioni di te e desideravo tanto portarti oltre l’enorme porta sagomata di plastica che dava sul settore dell’arredamento di esterni, dove magari immaginare un intero balcone insieme, sdraiati su chaise-longue d’acciaio cromato a versarci immaginari cocktail sotto a nuvole basse e un sole plumbeo, senza il rumore abituale di altre persone sopra la testa a schiacciarci con tutti i loro sogni in tutto identici ai nostri, quando senza aver premuto alcun pulsante

- Stiamo chiudendo, dobbiamo rimettere in fila tutte le viti che avete confuso e impedire un incrocio di inquadrature nella corsia SORVEGLIANZA. Sarebbe bello vedere insieme le splendide sedie di paglia che affollano i terrazzi in questa stagione.

Stavamo per chiudere la testa in un assenso quando gli altoparlanti su cui nessuno aveva ancora messo gli occhi dissero le stesse cose in modo più cordiale, parlando di avvicinamento alle casse e auguri di una buonaserata nelle CASE e nei GIARDINI, con tende nuove e scrivanie su cui pranzare oltre che scrivere, magari.

Nel parcheggio di cemento screpolato ma con segnaletica di terra appena rifatta e laccata, con una vista perfetta sui tuoi orecchini e sulla disposizione dei tuoi lineamenti, parlando delle corsie che non avremo mai il coraggio di percorrere, sorridi mentre ti tolgo le ultime viti dai capelli, come i fiori dalla Primavera.

 

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